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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 11/02/2012 - A Graffignana una giornata di condivisione con i migranti
 

A Graffignana una giornata di condivisione con i migranti
 

«Ricordati che eri straniero». È il versetto del libro dell’Esodo scelto dall’Azione Cattolica di Graffignana come titolo per una giornata dedicata all’integrazione dei fratelli migranti arrivati in Italia da un paese straniero. Un momento di riflessione e di incontro organizzato dall’Ac di Graffignana per domenica 12 febbraio, in collaborazione con la Caritas Lodigiana. Alla giornata parteciperanno anche i gruppi associativi del Vicariato di Sant’Angelo. Il primo appuntamento è con la Santa Messa delle 10.30 celebrata da Padre Eric Kuffi Bi, originario della Costa d’Avorio, e animata da un coro di amici del Camerun. Nel pomeriggio poi all’Oratorio San Giovanni Bosco ci sarà una partita di calcio a partire dalle 15.30 organizzata da Virtus Don Bosco Graffignana con gli amici africani fuggiti dalla Libia durante la guerra e che, alle 16.45, metteranno a disposizione di quanti vorranno ascoltarli la loro testimonianza e i loro racconti. La riflessione è aperta a tutti, ma un invito particolare è rivolto ai graffignanini di origine straniera. L’auspicio è che la giornata di incontro serva a tutti gli italiani per ricordare momenti difficili della storia del nostro Paese, dimenticati da molti. «Anche nella nostra amata Italia è capitato che, a fine del secolo XIX e inizi del XX, per una seria e articolata crisi, moltissimi nostri connazionali furono costretti a lasciare la propria terra, e con essa affetti e radici, alla ricerca di una nuova dimensione che i più chiamarono al ritorno “ho fatto fortuna” - spiegano dall’Azione Cattolica parrocchiale - e proprio il fenomeno dell’emigrazione assunse forme così inarrestabili e misere nella sua attuazione da indurre una lodigiana, Francesca Cabrini, a consacrare la propria vita al pietoso gesto di assistenza di un’umanità smarrita perché sradicata e privata anche della dignità dell’accoglienza». Ancora oggi, però, risuona ancora di grande attualità il monito biblico «Ricordati che eri straniero». E se le migrazioni ci cambiano e cambiano anche la Chiesa «per fortuna il Concilio nella sua lungimirante capacità di leggere i segni dei tempi - argomentano ancora gli organizzatori - , esortava a costruire una Chiesa di Chiese, in cui si potesse condividere il valore della differenza e della diversità come esperienza di una rinnovata ricchezza ecclesiale». Rossella Mungiello

 

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